Porto Venere. Una domenica romantica nel Golfo dei Poeti.

Voto a Madre Natura: 10 con Lode per questo pittoresco borgo di pescatori, incorniciato da antiche mura medioevali, in provincia di La Spezia, in cui ho avuto la fortuna di tornare proprio pochi giorni fa.

Non a caso, questo posto da cartolina è stato nel 1997, insieme alle Cinque Terre, onorato dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità.

Porto Venere

Venere, Dea romana dell’Amore nata dalla spuma del mare, dà il nome a questa suggestiva località ligure, che sembra derivare da un antico tempio pagano dedicato alla Dea, che si trovava nel luogo in cui ora sorge la Chiesa di San Pietro.

Porto Venere è conosciuta anche come Golfo dei Poeti, perché nel corso dei secoli attrasse diversi artisti, soprattutto inglesi, che la scelsero come meta e musa dei loro soggiorni. Qui, la storia narra, che in un anfratto scoglioso, successivamente ribattezzato con il suo nome, anche Lord Byron, cercasse ispirazione per le sue opere.

Porto Venere è uno dei più grandi anfiteatri naturali del nostro paese. Se volete quindi organizzare una gita romantica questa è la scelta giusta!

Grotta di Byron

Cosa fare e cosa vedere a Porto Venere?

Da qualunque angolo si ammiri, Portovenere, con la sua Palazzata a mare color pastello, vi lascerà estasiati.

Da non perdere appena arrivati è la La porta di Ingresso alla Città, sulla famosa Via Cappellini. Al di sopra di questa troverete l’iscrizione Colonia Ianuensis 1113, testimonianza del primo insediamento militare all’epoca delle repubbliche Marinare. A sinistra invece, si trova conservata perfettamente la Torre Capitolare.

Focaccia Ligure

Addentratevi poi nel gomitolo di vicoli del centro storico, i Carruggi, tra i profumi di focacce e di basilico, e arrampicatevi verso la Chiesa di San Pietro. In circa quindici minuti vi troverete nel posto più bello dove ammirare la cittadina di Porto Venere in tutto il suo splendore. Arroccata su uno sperone roccioso e posta a strapiombo sul mare, la chiesa offre una vista mozzafiato!

Chiesa di San Pietro

Dalla Chiesa di San Pietro, prendendo la via in salita, si raggiunge la romanica Chiesa di San Lorenzo, eretta dai genovesi dopo la conquista del Borgo. All’interno della chiesa è custodito un piccolo dipinto su pergamena della Madonna Bianca, portato, secondo la leggenda, dal mare nel 1204 su un grosso tronco di cedro del Libano, un mezzo utilizzato all’epoca per il trasporto di reliquie, oggetti sacri e iconografie nelle navi di ritorno dalla Terra Santa. In occasione di questo evento, ogni anno il 17 agosto, ha luogo una solenne processione in onore della Patrona. Nelle viuzze e negli angoli più caratteristici del Borgo vengono sistemati altarini e ghirlande di fiori, con una suggestiva illuminazione. Fiaccole e fuochi artificiali colorano il mare. Uno spettacolo inimmaginabile!

Chiesa di San Lorenzo

Salendo ancora potete trovare il Castello Doria. Situato su un’altura rocciosa che domina il Borgo marinaro, è una delle più maestose fortezze militari della Repubblica di Genova nella Riviera di Levante. Qui, la vista sul mare toglie letteralmente il fiato!

Il castello, appartenuto alla famiglia Doria, che ebbe un ruolo importantissimo nella vita della Repubblica di Genova, è completamente visitabile a pagamento. Con la sua posizione unica, il suo bellissimo giardino, la terrazza e l’anfiteatro offre la possibilità di celebrare matrimoni civili con rinfreschi e pranzi. Io ci farei un pensierino se sentite il profumo dei  fiori d’arancio!

Castello Doria

Tra i luoghi naturali del territorio celebri sono le grotte marine. Sotto la chiesa di San Pietro, tornando verso il centro del paese, sulla sinistra, in uno specchio di mare protetto da uno sperone di roccia si trova la Grotta Byron, dal nome del poeta inglese George Gordon Byron, che in questo luogo traeva ispirazione per le sue opere letterarie.

Le Isole

Di fronte a Portovenere si trovano le tre Isole di Palmaria, famosa meta di gite in barca, Tino e Tinetto, facenti parte del Parco regionale di Portovenere.

Tra le Isole del Golfo dei Poeti la Palmaria è per superficie la più estesa e quella più frequenta. Divisa da Portovenere da Le Bocche, uno stretto tratto di mare, l’isola è così chiamata per le sue numerose grotte, addirittura 36! Il paesaggio della Palmaria è caratterizzato dalla tipica vegetazione mediterranea ricca di ginestre, orchidee selvatiche e mirti e da piccole grotte come la Grotta Azzurra e la Grotta dei Colombi, che può essere raggiunta solo mediante una corda calata dalla scogliera. Quest’ultima ha un’importanza rilevante poiché al suo interno sono state ritrovate ossa fossili di animali preistorici e resti di sepolture umane.
Sulla cima ha sede il forte Umberto I, antica Fortezza, anch’essa utilizzata sovente per celebrare matrimoni. Giungere a Palmaria è molto semplice, grazie a traghetti privati e vaporetti.

Per chi ama il Trekking inoltre c’è la possibilità di compiere il giro dell’isola. L’itinerario comincia dal Terrizzo, il molo dove sbarcano i traghetti, e continua verso Punta della Scola e Punta della Maiella, per poi risalire passando vicino alla Grotta dei Colombi ed arrivando al punto più alto del percorso a quota 175 metri tra il Forte Cavour ed il Semaforo.

Riconoscibile per la sua forma triangolare e rocciosa, abbondante di leccio, mirto, rosmarino e ginestra, il Tino è rimasta fino ad oggi inaccessibile in quanto zona militare, visitabile solo il 13 settembre, in occasione della festa di San Venerio, patrono del Golfo. Oggi questa isola è anche Parco Naturale, ed è proprio grazie ad un accordo tra Marina militare e Parco naturale regionale di Porto Venere che è possibile sbarcarvi, attraverso un porticciolo situato sul lato orientale. Dotata di un bellissimo faro ubicato sulla cima dell’isola, sul litorale a nord si possono ancora ammirare i ruderi dell’abbazia di San Venerio, eretta nel XI secolo per volere dei Benedettini per onorare il santo, morto al Tino nel 630.

Il Tinetto, costituisce la parte terminale del promontorio occidentale del Golfo di La Spezia. Sorge poco distante dal Tino ed è poco più di uno scoglio. L’isola del Tinetto, chiamata anche Lama di La Spezia a causa dei suoi affioramenti di carbonato triassico, custodisce tuttavia importanti ruderi di antichi edifici religiosi, tra cui un monastero del VI secolo ed un piccolo oratorio. Inoltre, il Tinetto viene considerato un luogo eccezionale per la pesca subacquea grazie alla presenza di numerose grotte sotto il mare, come la Grotta sommersa del Tinetto. A differenza del Tino, l’isola del Tinetto è accessibile a tutti e vi si può attraccare liberamente.

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