Tempura di Cavolfiore

Ma sei nata sotto un Cavolfiore? Evidentemente si, data la mia grande passione per questo ortaggio. E’ vero, durante la cottura emana un cattivissimo odore, ma questo piccolo inconveniente non mi impedisce di amarlo! Quindi oggi vi propongo la ricetta della Tempura…ovviamente di Cavolfiore!

La Tempura è uno dei piatti della cucina giapponese più diffusi al mondo ed ha origini molto antiche. Furono, infatti, i missionari portoghesi ad introdurre questa preparazione in Giappone. I Giapponesi poi appresero questa tecnica di frittura e ne divennero dei  veri e propri maestri. Il termine altro non sarebbe che la contrazione di Quattro Tempora. La ricetta, infatti, venne ispirata dai dettami della religione Cattolica, che imponeva l’astensione dalla carne per tre giorni (mercoledì, venerdì e sabato), all’inizio di ogni stagione. Questi quattro periodi erano appunto chiamati in latino Quattro Tempora.

I semplici segreti per una Tempura croccante

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La Tempura non è molto diversa da un classico fritto in pastella. La differenza rispetto a questa sta nel particolare modo della pastella di avvolgere il cibo, permettendogli di cuocere senza assorbire l’olio.

Il segreto principale è l’acqua, che deve essere ghiacciata e frizzante. Ancora meglio se aggiungete dei cubetti di ghiaccio alla pastella. Lo shock termico aiuterà a renderla croccante e soprattutto leggera.

La base per la pastella è formata da:

  • 100 g di Farina (meglio se di riso)
  • 100 ml d’ Acqua gasata (o birra)
  • Cubetti di ghiaccio

Lavate, mondate e lessate i cavolfiori (o qualunque altro ortaggio) in acqua salata. Scolate e lasciate intiepidire. Poi metteteli in frigorifero. E’ importante che anche gli ingredienti siano utilizzati freddi!

Versate la farina nell’acqua tutta in una volta. Stemperatela, ma non troppo!  E’ infatti molto importante che la pastella non sia omogenea e sia abbastanza collosa da non scivolare dagli ingredienti. Lasciate riposare sempre in frigorifero fino al momento dell’utilizzo.

Fate scaldare abbondante olio in una padella. Quando l’olio raggiunge la temperatura di 175° versate i cavolfiori nella ciotola con la pastella in modo da ricoprirli bene tutti e metteteli uno per uno nell’olio bollente. La temperatura dell’olio deve sempre essere mantenuta constante, quindi versate pochi pezzi per volta per non rischiare di farla abbassare!

Friggete entrambi i lati fino a quando la pastella non sarà leggermente dorata e servite ben caldi, con salsa agrodolce.

Itadakimasu!

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