L’inverno si trasforma sempre in primavera.

Tutti dicono che sia arrivata la primavera. Questa mattina, però, la pianura padana era immersa nella nebbia, come una tipica e tristissima giornata autunnale.

Non so voi, ma per me questa stagione ha sempre rappresentato un vero e proprio risveglio dal lungo letargo invernale, un risveglio fisico ma anche e soprattutto un risveglio e una trasformazione spirituale.

L’arrivo della primavera mi ha sempre regalato tante energie, nuova creatività, tanta voglia di fare, di migliorarmi e di mettermi in gioco in nuove attività. In primavera tornava la voglia di prendermi più cura di me stessa, di mangiare meglio, di leggere di più… Con la primavera arrivava puntuale la pazza idea di un nuovo taglio di capelli, la voglia di cambiare disposizione dei mobili e – magari – di ricominciare ad andare in palestra.

Quest’anno, invece, la primavera si è trasformata in un grigio e freddo inverno.

Ho pensato tanto se scrivere o no questo post – forse un pò troppo personale – o se tenermi tutto dentro. Perché questo non è un post felice. Non è un post che tutti vorrebbero leggere. Non parlerò di nuove avventure o di destinazioni da sogno. Questo è un post che parla di un grande dolore. Della fine di una vita. Ma forse anche di rinascita.

Ho deciso quindi di continuare a buttare giù i miei pensieri. Forse potranno essere d’aiuto a qualcuno. O magari qualcuno avrà voglia di aiutare un po’ me.

Chi mi segue e mi conosce lo sa. Appena due settimane fa una persona molto importante per me ha deciso che era il momento di lasciarci. Troppo presto. Troppo in fretta. E questa cosa mi ha sprofondato in una crisi profonda.

Ci sono dolori che purtroppo non si possono evitare. Dolori che ti intorpidiscono. Dolori che ti paralizzano. Dolori che non si potranno mai cancellare. Ma come si affronta il dolore per fare in modo che non ci distrugga?

In questi giorni mi sono sentita dire spesso che la vita deve andare avanti. E sarà così. Andrà avanti. Anche se niente sarà più come prima, la vita andrà avanti. Le brutte ferite pian piano si cicatrizzeranno, ogni tanto faranno male, e sicuramente ci accompagneranno per sempre. Ma la vita andrà avanti.

Se non ora quando?

E’ inevitabile. Un evento doloroso come la perdita di una persona speciale, spesso, oltre a darci una grande lezione, ci porta a riflettere dandoci l’opportunità di rimettere ordine nella nostra vita, capire quali siano le vere priorità e CHI realmente conta per noi.

Sorridi! Mettiti alla prova, sperimenta e rischia!

Mia nonna mi diceva sempre: “Non saprai mai se sei capace di fare una cosa se non ci provi“. Quanto aveva ragione… Certe situazioni ti spronano a sfruttare al meglio il tempo a disposizione. E così sarà per me. Non voglio più sprecare un solo istante della mia vita. Non voglio più rimandare. Voglio imparare a liberarmi dalle stupide paure e d’ora in avanti farò quello che voglio veramente fare e tutto ciò che mi rende felice, non quello che gli altri vogliono che io faccia o si aspettano da me e soprattutto non mi farò più influenzare dal giudizio degli altri, soprattutto se tentano di scoraggiarmi dal fare qualcosa.

Non voglio più sprecare energie per persone negative e che mi fanno sentire a disagio. Frequenterò solo chi mi permette di essere me stessa e non mi costringa di fingere di essere diversa da ciò che sono.

Prima che sia troppo tardi!

Non aspetterò che sia troppo tardi per passare del tempo con le persone a cui voglio bene. Il giorno che conta è solo OGGI, perché il domani potrebbe essere troppo tardi. Non aspetterò più che sia troppo tardi per prendere quella decisione, troppo tardi per chiedere scusa, per credere, per sperare, troppo tardi per dire ti amo, per provarci, per fare quella telefonata, troppo tardi per dare quell’abbraccio…

Sono viva, quindi vivrò.

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