Pompei e i suoi misteri: un giorno nel passato

Il 24 agosto del 79 d.C. il Vesuvio, dopo un sonno di centinaia di anni, si risvegliò improvvisamente. Una fitta pioggia di cenere bollente e una tempesta di lapilli si abbatterono sulla città di Pompei che venne sepolta e la vita tranquilla della cittadina pietrificata all’istante. Tanto repentina e totale fu la cancellazione delle tracce di Pompei, dei suoi monumenti e della sua vita, quanto singolare fu il destino che la aspettava: tornare alla luce dopo secoli, quasi intatta, e restituire ogni impronta lasciata, come in un calco, degli ultimi minuti della vita della città.

Visitare l’area archeologica di Pompei suscita emozioni molto forti perché davanti agli occhi di chi percorre le sue strade lastricate e i suoi vicoli, attraversandone gli scavi, si apre un’intera città, conservata quasi perfettamente nei suoi molteplici aspetti, una città che sembra ancora viva e vitale, così come doveva apparire pochi istanti prima della terribile eruzione.

La scoperta di Pompei

L’eruzione che seppellì Pompei fu preceduta da un’intensa attività sismica. Nel ’62, diciassette anni prima, un violento terremoto premonitore semidistrusse la città. La ricostruzione e la riparazione dei danni erano in pieno svolgimento nel momento in cui Pompei fu sepolta dall’eruzione tant’è che numerose tracce dei lavori in corso sono state rinvenute in diverse parti della città.

I primi rinvenimenti risalgono alla fine del XVI secolo, in seguito ad alcuni lavori di bonifica condotti dall’architetto Domenico Fontana. Intorno alla metà del XVIII secolo Pompei divenne oggetto dei primi scavi promossi dal Re di Napoli Carlo III di Borbone ma fu solo nel 1860 che i lavori, affidati all’archeologo Giuseppe Fiorelli, proseguirono con metodi più scientifici. Da questo momento cominciarono scavi sistematici e più razionali, condotti attraverso l’impiego di nuove tecniche e nuovi metodi, come la suddivisione della città in Isole e Regioni, che fecero di Pompei un grande laboratorio di ricerca e di studio.

Anche i calchi in gesso sono un’opera di Fiorelli. L’archeologo li ottenne facendo colare gesso liquido all’interno dei vuoti lasciati dai corpi carbonizzati o lentamente polverizzati. Tornarono così alla luce non soltanto i cadaveri delle persone ma anche gli oggetti più deperibili. Le immagini più impressionanti e significative sono però proprio quelle dei pompeiani che tentarono di fuggire o ripararsi dalla pioggia di lapilli e che così morirono, in atteggiamenti di disperazione, di protezione verso i figli, rannicchiati, sdraiati, inginocchiati.

Visitare Pompei

La visita completa all’area archeologica di Pompei richiede almeno una giornata. E’ comunque possibile organizzare itinerari più brevi e mirati, dettati dal vostro personale livello di interesse, che riescono in ogni modo, attraverso la visita degli edifici più importanti, a darvi l’idea di come doveva essere la città antica e la vita al suo interno.
Io vi consiglio di seguire una visita guidata ma se non avete sufficiente tempo a disposizione potete prendere gratuitamente una mappa al punto informazione oppure noleggiare un’audioguida (5 euro) e scegliere un percorso tra quelli proposti per non rischiare di saltare i luoghi più famosi.

📌Per evitare code interminabili alla cassa vi consiglio di prenotare il vostro biglietto (13 euro) Online dal sito ufficiale nella sezione Salta la Coda. In questo modo vi basterà mostrare la vostra prenotazione direttamente alla cassa attraverso il vostro Smartphone.

Cosa vedere assolutamente

Il Foro Civile. Il Foro era il fulcro della vita urbana nel quale si concentravano le principali funzioni civili, religiose e commerciali. Qui si incrociavano le principali strade e si affacciavano i più importanti edifici. Questo grande complesso comprende, oltre a numerosi edifici municipali, la Basilica, quattro templi, il Macellum, le Terme del Foro e l’Edificio di Eumachia.

La Casa del Fauno. Non lontano dal Foro si trova la Casa del Fauno, che prende il nome da una statuetta di fauno danzante originariamente posta a decorare la vasca dell’impluvium. La particolarità di questa abitazione, oltre alle sue eccezionali dimensioni, sta nella presenza di due atrii e due peristili, uno con una fontana al centro e l’altro con un giardino e un portico a colonne. Inoltre, uno dei più bei mosaici dell’antichità, quello che raffigura Alessandro Magno a Isso, proviene proprio da questa casa.

Via dell’Abbondanza. Via dell’Abbondanza era l’arteria principale della città e collegava Porta di Sarno con il Foro. Lungo questa Via si trovano numerosi edificio molto interessanti come la Lavanderia, le Osterie e le Taverne, alcune con le insegne ancora dipinte. Camminare lungo questa Via durante il tramonto è un’esperienza che dovete provare assolutamente!

La Casa dei Vettii. Si tratta della casa di una famiglia di ricchi mercanti e rispecchia il tenore di vita dei ceti più agiati di Pompei. In questa lussuosa abitazione si possono vedere un significativo campionario di decorazioni pittoriche che risalgono alla fase di ristrutturazione seguente al terremoto del ’62.

Il Lupanare. E’ questo il bordello ufficiale della mercantile Pompei, città frequentata quotidianamente da molti avventori, soprattutto commercianti provenienti da altre località. Una chiara segnaletica, realizzata incidendo falli, consentiva il facile raggiungimento della casa di piacere. Le immagini e i bassorilievi che riproducono falli erano molto diffuse in città: sui muri delle case, agli ingressi dei negozi, sulle fontane, nell’intimità domestica. I pompeiani lo usavano come vero e proprio amuleto contro malocchio e contro ogni genere di malattia, a favore di salute, fertilità e amore.

I luoghi della socialità: il Teatro Grande, l’Odeion e l’Anfiteatro. Il Teatro Grande di Pompei poteva contenere 5.000 persone divise in tre ordini di posti e viene tutt’ora utilizzato per eventi e concerti, mentre quello più piccolo, chiamato Odeion, ne poteva contenere circa 1.000 e, rispetto all’altro, aveva la particolarità di essere completamente coperto da un tetto a spiovente. L’Anfiteatro è ritenuto il più antico che si conosca. Qui, nelle giornate estive, per riparare gli ospiti dal sole, veniva steso un telo di lino scuro. I fori per sostenere questa copertura sono ancora visibili nella parte superiore. Nel 1971, i Pink Floyd, registrarono proprio all’interno di questo Anfiteatro, le riprese del memorabile Pink Floyd Live at Pompeii.

Orto dei Fuggiaschi. Nel terreno di una casa pompeiana, poi chiamato Orto dei Fuggiaschi, si sono trovate più di una decina di vittime, probabilmente uccise dalle esalazioni tossiche della nube di gas, nel tentativo di fuggire dalla pioggia di lapilli e cenere. Nelle vetrine dell’Antiquarium trovano posto alcuni di questi calchi ottocenteschi. A prima vista possono sembrare addirittura corpi veri e propri, ricoperti di fango grigio.

La Villa dei Misteri. Tra le abitazioni riportate alla luce grande scalpore ha riportato la bellissima Villa dei Misteri, nota soprattutto per le grandiose scene affrescate nel suo triclinium: grandi figure dipinte su fondo rosso pompeiano sembrano compiere particolari riti di iniziazione che sono ancora difficili da interpretare. Questa pittura colpisce soprattutto per l’atmosfera rituale e sacrale e per l’effetto creato dal fondo rosso sul quale si stagliano le figure. L’interpretazione più nota è che quella che vede in questo dipinto una scena di iniziazione ai riti dionisiaci, molto diffusi nel mondo romano e avversati dalla religione ufficiale a causa della loro componente sovversiva.

Le Terme Suburbane. Queste terme, di non grandi dimensioni, erano situate immediatamente fuori le mura ed erano frequentate prevalentemente da avventori provenienti da fuori città. Nello spogliatoio sono state rinvenute pitture a soggetto fortemente erotico. L’utilizzo di queste immagini era un originale espediente per richiamare nello stabilimento il maggior numero di clienti grazie all’uso pubblicitario del sesso, una sorta di catalogo di piaceri da richiedere assieme al trattamento termale.

Come Arrivare a Pompei

Dal centro di Napoli è possibile raggiungere l’area archeologica di Pompei in diversi modi: in automobile, in Autobus o in Treno, attraverso la Linea ferroviaria Nazionale Trenitalia oppure con la Linea Circumvesuviana in direzione Sorrento. Io vi consiglio quest’ultima, sia per la frequenza dei treni sia perché la stazione si trova proprio di fronte l’entrata degli scavi, a differenza dell’altra che dista circa 700 m. La Circumvesuviana parte dalla Stazione Centrale o da Napoli Porta Nolana e si ferma a Pompei Scavi.

Come ho già detto, questo è solo un assaggio di ciò che la città di Pompei offre. Proprio le condizioni drammatiche della sua fine fanno della città un osservatorio privilegiato per comprendere molti aspetti della vita quotidiana, dell’economia, della società e, in poche parole della civiltà romana. Per questo motivo Pompei merita una visita approfondita e ben pianificata. Indossate un paio di scarpe comode (il rischio di inciampare nei solchi lasciati dai carri è sempre in agguato) e immergetevi tra i tesori di questa meravigliosa città!

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23 thoughts on “Pompei e i suoi misteri: un giorno nel passato

  • Reply Paola 23 Marzo 2018 at 8:54

    Pompei è una destinazione che mi affascina molto, ma le notizie di qualche anno fa con gli scioperi degli operatori e conseguente disagio dei turisti mi hanno fatto allontanare dal progetto di visitarla. Le tue foto comunque sono davvero coinvolgenti e leggendo il tuo post ora sembra tutto di nuovo a misura di viaggiatore, quindi la rivaluterò senz’altro per le prossime vacanze!

    • Reply Bruna Athena 25 Marzo 2018 at 6:42

      Non ci sono scuse Paola: Pompei va visitata A PRESCINDERE.

    • Reply Silvia Bonini 5 Aprile 2018 at 10:30

      Non c’è dubbio che alcuni episodi abbiano portato molto disagio e un grosso danno, sia economico che di immagine, ma Pompei va visitata, al di là degli scioperi e dei dibattiti. Tra l’altro le guide che lavorano a Pompei sono tutte molto preparate e capisco, lavorando nel settore turistico, anche i motivi che li portano a scioperare… Purtroppo, in Italia, se vuoi far valere i tuoi diritti questo è uno dei modi più efficaci. A volte. Non sempre.

  • Reply Federica 23 Marzo 2018 at 12:00

    A Pompei sono stata pochi anni fa..
    Mi ha talmente affascinata che vorrei tornarci di nuovo..
    E’ strano camminare su quello che un tempo era una vera città..
    Le tue foto sono davvero bellissime 🙂

    • Reply Silvia Bonini 5 Aprile 2018 at 10:32

      Grazie Federica! Si, passeggiare tra le strade di Pompei è davvero come fare un tuffo nel passato! Un’emozione fortissima!

  • Reply Elisa 23 Marzo 2018 at 12:33

    E’ tanto che mi riprometto di andare a Pompei. A leggere il tuo post mi chiedo come mai ancora non l’abbia fatto. Forse mi conviene aspettare che il mio quattrenne sia un po’ più grandicello per apprezzare, e soprattutto capire, meglio la sua tragica storia.

    • Reply Silvia Bonini 5 Aprile 2018 at 10:34

      Anche io mi sono chiesta come mai non avessi ancora visitato Napoli e Pompei! Mettiamola così…meglio tardi che mai!

  • Reply Anna 23 Marzo 2018 at 12:46

    Sono stata da piccola a Pompei, ne ho ricordi molto vaghi… direi che è ora di tornarci!! Grazie per tutti i consigli utili!

    • Reply Silvia Bonini 5 Aprile 2018 at 10:35

      Sono contenta di aver risvegliato in te la voglia di ri-visitare Pompei! Fammi sapere

  • Reply francesca 24 Marzo 2018 at 7:57

    È una vita che non vado a Pompei, chissà quanto sarà cambiata. Mi hai fatto venire una voglia pazzesca di tornare…

  • Reply Cassandra - Viaggiando A Testa Alta 24 Marzo 2018 at 20:17

    Sono stata a Pompei un po’ di anni fa con i miei genitori! E’ veramente interessante vedere questi luoghi, ti colgono nel cuore

  • Reply Bruna Athena 25 Marzo 2018 at 6:44

    Nonostante ce l’abbia vicina, manco da Pompei da tantissimi anni. Quando finalmente la primavera tornerà – in estate piena non consiglio di andarci, perché fa molto caldo – programmerò una visita. Altro progetto in cantiere è rivisitare il cratere del Vesuvio.

    • Reply Silvia Bonini 5 Aprile 2018 at 10:37

      Ecco, il mio unico cruccio è stato quello di non aver potuto visitare il Vesuvio. Sono stata a Napoli a Dicembre e a causa del tempo e di un vento anomalo mi hanno sconsigliato di fare trekking sul Vesuvio e neanche i battelli per Capri partivano. Motivo in più per tornare! Il prima possibile!

  • Reply Sofia 25 Marzo 2018 at 11:47

    La cosa bella degli scavi di Pompei è che sono anche accessibili.

  • Reply Raffaella 25 Marzo 2018 at 16:57

    Pompei è incredibile. Appena ne varchi i cancelli vieni proiettata in un altro mondo. Io l’ho visitata in un giorno con l’audioguida, ma sento di doverci tornare.

    • Reply Silvia Bonini 5 Aprile 2018 at 10:45

      Assolutamente! Con un po’ di fantasia è facile immaginarsi proiettati al tempo dei romani, sentire il passo baldanzoso dei cavalli, le voci che provengono dalle varie attività commerciali oppure partecipare ad un banchetto a base di frutta, vino e miele. Fantastico!

  • Reply Valentina 26 Marzo 2018 at 6:38

    Dev’essere stupendo visitare Pompei dopo averne studiato la storia a scuola grazie per i tuoi consigli per la visita!

    • Reply Silvia Bonini 5 Aprile 2018 at 10:46

      Sono contenta che l’articolo ti sia stato di ispirazione! ❤

  • Reply Dani 26 Marzo 2018 at 11:54

    Un bellissimo tuffo nel passato. Una meta che mi affascina e che vorrei presto visitare.

  • Reply GLORIA MERLIN 26 Marzo 2018 at 15:19

    Pompei Pompei..un giorno sarai mia! che belle cose che ci son da fare e vedere…chissà se un giorno….

  • Reply Valentina 6 Maggio 2018 at 14:38

    Ho sempre desiderato andare a Pompei, sin da quando l’ho studiata a scuola. Grazie per i tuoi consigli, spero di riuscire a metterli in atto presto

  • Reply Federica 13 Maggio 2018 at 7:33

    Pompei è davvero meravigliosa! Io ci sono stata lo scorso novembre durante un viaggio con il mio papà ed è stata una grande emozione. Tra l’altro abbiamo avuto la fortuna di trovare un sole meraviglioso e pochissima gente quindi siamo riusciti a godercela al massimo.
    L’unica cosa che mi ha un po’ indispettitita è che essendoci pochi turisti italiani in quel periodo non facessero visite guidate nella nostra lingua. Ora va bene tutto ma siano in Italia e l’italiano dovrebbe esserci SEMPRE!

    • Reply Silvia Bonini 14 Maggio 2018 at 15:33

      Ciao Federica. Si, se è così è davvero un peccato! So che in tanti la prenotano prima dal Sito per stare tranquilli…

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