Come visitare Narni sotterranea

Era il 1979 quando sei ragazzi del gruppo speleologico locale, durante un’esercitazione, scoprirono che sotto il tessuto urbano di Narni esisteva un’altra Narni. Una città sotto la città. Attraverso le indicazioni di un anziano contadino, che lì vicino coltivava il suo orticello, i sei riuscirono, attraverso un foro nei ruderi di un convento di frati domenicani, nascosto da fango e macerie, a penetrare in questo ambiente e si resero conto fin da subito che Narni lì sotto nascondeva le radici della sua storia.

Che cosa si trovarono davanti i sei speleologi?

La prima cosa che i sei ragazzi trovarono davanti ai loro occhi furono i resti dell’affresco della Chiesa di Sant’Angelo, ricoperto da infiltrazioni e da calcare che colava dal soffitto.

Da quel giorno cominciarono un’opera di scavo e di ripulitura che li portò a scoprire poco alla volta tutta una serie di cunicoli, cisterne d’acqua e di ambienti fino ad allora nascosti dalla terra e dal tempo.

La visita

La visita di Narni sotterranea inizia appunto dalla chiesetta rupestre di Sant’Angelo, completamente sconosciuta a tutti fino a quel famoso 1979, nella quale si possono ammirare bellissimi affreschi del XII – XIII secolo.

Il percorso conduce poi in un altro locale che contiene una bellissima cisterna romana. In questa stanza, virtualmente, è possibile esplorare i cunicoli dell’antico acquedotto della Narnia romana.

Un lungo corridoio porta poi nella Stanza dei Tormenti, la sala che veniva usata per i lunghi interrogatori dal Tribunale dell’Inquisizione. Nessun documento parlava di questo ambiente ma i sei speleologi si resero conto fin da subito di ciò che avevano davanti e di cosa fosse successo in quella stanza. Oggi, grazie a ricerche e alle scoperte fatte negli archivi vaticani e in soprattutto al Trinity College Library di Dublino è stato possibile ricostruire la storia dell’Inquisizione di Narni e dei personaggi, che lì rinchiusi, lasciarono il loro testamento sulle pareti.

L’arredamento della sala è stato ricostruito fedelmente grazie ad un documento che riportava un intero processo svolto a Narni. Qui potete vedere gli strumenti di tortura usati durante gli interrogatori dell’Inquisizione.

Una porta sulla sinistra conduce all’interno di una piccola cella carceraria, le cui pareti sono interamente ricoperte di graffiti. Parte di questi, e sicuramente i più emozionanti, furono realizzati da Giuseppe Andrea Bombardini, guardia dell’Inquisizione che qui fu rinchiuso con la colpa di aver facilitato la fuga di un suo commilitone. Con scritte, graffiti, simboli alchemici e massonici, Bombardini lascia la sua firma e incide tutta la sua sofferenza e una sorta di accusa contro il potere del Santo Uffizio.

La visita si conclude alla chiesa di Santa Maria Maggiore, oggi San Domenico, che fu la prima cattedrale di Narni. Qui è possibile ammirare le recenti scoperte archeologiche, fra le quali un bellissimo pavimento in mosaico bizantino, appartenente all’antica cattedrale. Per info e prenotazioni cliccate qui.

L’acquedotto

Nel sottosuolo di Narni esiste, inoltre, un’ampia rete di gallerie e cisterne che in epoca romana servivano per l’approvvigionamento idrico della città. L’associazione Narni Sotterranea offre l’opportunità di effettuare la visita di un tratto dell’acquedotto della Formina, camminando lungo un condotto di 700 metri. Per info e prenotazioni cliccate qui.

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