Turismo responsabile: Pinnawala Elephant Orphanage

Niente è come sembra, niente è come appare, cantava Franco Battiato.

Qualche giorno fa stavo organizzando un Tour in Sri Lanka per una coppia di clienti, veri appassionati della natura e amanti degli animali. Questo stato insulare, a forma di pietra preziosa, da questo punto di vista, è la meta ideale: lo Sri Lanka è infatti una delle isole più ricche di biodiversità al mondo e da sempre attento a rispettare l’equilibrio con la natura nel tentativo di proteggere l’habitat naturale di molte specie animali.

Sono molti i parchi e le aree protette che meritano una visita in Sri Lanka e che consiglio ai veri amanti degli animali: il Yala National Park, la Sinharaja Rain Forest e tanti altri. Tutte strutture, queste, nate per assicurare la salvaguardia dell’ambiente e del ricchissimo patrimonio faunistico.

L’elefante è considerato animale sacro in Sri Lanka, come in Thailandia, e da molto tempo ricopre un ruolo fondamentale nelle cerimonie e nelle processioni religiose. Ma la costante crescita della popolazione, la deforestazione, l’abuso del territorio e le calamità naturali, hanno purtroppo ridotto molto lo spazio forestale degli elefanti, e la specie è costantemente minacciata. Ormai ne restano solo quattromila esemplari, e per tentare di salvare la specie sono moltissimi gli Elephants Camps sorti con lo scopo di salvaguardare questo affascinante mammifero.

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Ma come spesso accade in queste situazioni, la linea che divide i buoni parchi per il recupero degli elefanti da quelli in cui vengono sfruttati e maltrattati, è molto sottile. Tra questi ultimi includerei il Pinnawala Elephant Orphanage.

Che cos’è il Pinnawala Orphanage?

L’Orfanotrofio di Pinnawala sorge all’interno di un parco di 25 ettari di superficie, a 45 km da Kandy e a 90 km da Colombo. E’ stato creato dal governo nel 1975 per soccorrere ed ospitare i piccoli di elefante i cui genitori sono rimasti vittima di bracconaggio o di mine sparse nella foresta durante la guerra tra i civili srilankesi e l’organizzazione terroristica delle Tigri Tamil.

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Questo è stata sicuramente un’iniziativa onorabile ma purtroppo l’intento iniziale di prendersi cura di questi animali si è trasformato presto in un Business. Gli elefanti recuperati presenti nel centro non sono più orfani, ma elefanti nati in cattività, che adesso lavorano nel turismo come macchine da soldi e trappole per turisti. Il centro non è più un orfanotrofio ma un vero e proprio Zoo.

Più volte al giorno, i poveri pachiderma vengono condotti, attraversano la strada, al fiume per fare il bagno, legati da pesanti catene e spronanti a suon di grida e pungoli. Intorno a loro una folla di turisti urlanti, smaniosi di fotografare questo splendido animale. Al ritorno all’orfanotrofio i cuccioli, visibilmente terrorizzati, incatenati ed esposti alla curiosità di visitatori vengono ingozzati di latte fino a scoppiare. Ovviamente, pagando un ulteriore biglietto, avete la possibilità di tenere il Biberon, o di farvi fotografare con loro. E questo è solo una piccola parte delle attrazioni che potrete trovare a Pinnawala!

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Occhi tristi e sconfitti… E’ questo che cercate dalla vostra vacanza? Animali condannati a una vita indegna perché l’uomo ancora una volta non ha alcun rispetto e non è in grado di stabilire un rapporto positivo ed equilibrato con la natura? E’ questo che volete portare a casa come ricordo? Gli animali selvatici non sono nati per intrattenere gli esseri umani ed essere messi in ridicolo. Non sono nati per essere privati della loro identità con attività che vanno contro la loro natura.

Sri Lankan vendors feed corn husks to elephants walking along a street in the capital Colombo on October 16, 2011. AFP PHOTO/Ishara S.KODIKARA (Photo credit should read Ishara S.KODIKARA/AFP/Getty Images)

A questo punto la domanda sorge spontanea: il turismo è un’opportunità per la salvaguardia dell’elefante oppure un’ulteriore minaccia? Nella maggioranza dei casi, per fortuna, il turismo è un aiuto concreto, è la vera e unica salvezza per questi animali. Grazie al turismo i centri di recupero e salvaguardia riescono a sostentarsi. Grazie al turismo questi animali hanno un futuro, che sarebbe incerto se fossero lasciati in libertà e allo stato brado.

Ma sempre più spesso il turismo si trasforma nella loro prigione. Gli elefanti sono animali affascinanti e tutti vorrebbero avere la possibilità di vederli da vicino. Questo desiderio si tramuta così nella frenesia da parte dei Mahout, i loro guardiani, di accalappiare il turista. Per qualche Rupia in più, percuotono e forzano l’animale costringendolo a fare stupidi giochetti, aggiungendo altra sofferenza fisica alle già precarie condizioni di vita e ai trattamenti inumani praticati durante gli addestramenti.

Come se non bastasse, troppo spesso infatti i turisti non sanno, non si informano e non conoscono quale sia l’impatto negativo che questo tipo di scelta turistica ha sull’animale. O forse lo sanno e fanno finta di niente? Saper scegliere è una nostra responsabilità e informarsi è un dovere. Il nostro modo di viaggiare può fare tanto e può cambiare le cose! Volete davvero essere complici di queste barbarie? No? Allora non alimentate questo Business. Come? Preferite e scegliete viaggi Eco-Sostenibili! In Italia sono tantissimi i Tour Operator che organizzano viaggi di questo genere, approcciandosi in modo rispettoso e responsabile. Non alimentate questo tipo di industria turistica! Non alimentate questo sfruttamento! La vostra vacanza sarà bellissima anche senza un Selfie con il pachiderma!

©Le immagini utilizzate in questo articolo sono tratte da Google.

 

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3 thoughts on “Turismo responsabile: Pinnawala Elephant Orphanage

  • Reply Martina 11 Giugno 2017 at 14:49

    Ah che bello, finalmente qualcuno che parla di turismo responsabile! Questa cosa mi fa davvero tanto tanto piacere…e foto bellissime, complimenti!

  • Reply Silvia Bonini 11 Giugno 2017 at 15:28

    Grazie cara Martina! Il rispetto per il mondo in cui viviamo e nel modo in cui lo viviamo per me è fondamentale. Il turismo CONSAPEVOLE, in particolare, è una delle cose per cui mi batto quotidianamente anche nel lavoro. Sono davvero contenta che tu sia capitata sul mio piccolo Blog. Un abbraccio!

  • Reply Cristiana Franzini 23 Marzo 2018 at 14:24

    Il titolo del post no ha tratto in inganno…invece ricordavo bene: Pinnawala è uno dei posti da evitare

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