Un viaggio inaspettato

Vi è mai capitato di  rileggere un libro a distanza di tempo o in fasi diverse della vostra vita e di trovarvi nuovi e diversi spunti di riflessione? A me è capitato pochi mesi fa con un grande classico, Siddharta di Hermann Hesse.


Ho letto questo libro almeno tre volte nella mia vita, forse sempre troppo superficialmente, senza mai trovare la famosa illuminazione. Ma, un bel giorno, questo libro è tornato a fare capolino dalla mia libreria. Rileggendolo mi sono resa conto che forse era il momento giusto per lasciarmi penetrare completamente dalle sue parole e trovare un equilibrio che cercavo da tanto tempo.

Chi era Siddharta? Un viaggiatore!

Tutti almeno una volta nella vita abbiamo letto Siddharta o almeno ne abbiamo sentito parlare. Ma chi era Siddharta?

Siddharta Gautama Sakyamuni detto il Buddha – il risvegliato – non era una divinità ma un personaggio realmente esistito. Siddharta era un giovane ventiduenne che decise di intraprendere un viaggio tra il Nepal e l’India del Nord ma soprattutto un viaggio all’interno della propria anima.

Chi è Siddharta? È uno che cerca, e cerca soprattutto di vivere interamente la propria vita. 

Siddharta nacque nel 563 a.C. a Kapilavatthu, capitale del regno dei Sakya di cui il padre era sovrano, in una regione himalayana vicina all’attuale Nepal. Secondo un pronostico, Siddharta avrebbe abbandonato il suo paese e rinunciato alla successione al trono. Per scongiurare questo pericolo, il padre lo tenne confinato nella reggia, impedendogli ogni contatto con il mondo esterno finché a vent’anni Siddharta sposò una cugina, da cui ebbe un figlio. In quell’occasione, Siddharta compì la sua prima uscita dal palazzo: fu un esperienza sconvolgente. Vide quanta sofferenza c’era nel mondo e questa scoperta cambiò la sua vita. A 22 anni abbandonò la famiglia, la reggia e la sua carica per andare alla ricerca della via che conduce alla liberazione. Per sette anni vagò nel suo regno alla ricerca di maestri, ne seguì gli insegnamenti e praticò in molti modi la forma tradizionale di ascesi della sua cultura, lo Yoga. Dopo questi anni di ricerca e di meditazione, raggiunse l’illuminazione: fu allora che cominciarono a chiamarlo Buddha.


Regole buddiste applicate alla vita quotidiana

Il Buddhismo è ormai molto popolare anche in Occidente. In tanti si sono avvicinati, più o meno seriamente, a questa filosofia per allontanarsi dalle preoccupazioni della vita quotidiana e alla ricerca di un equilibrio.

Ma non è necessario diventare buddhista per vivere in armonia e superare le difficoltà della vita. Tutti noi possiamo applicare quotidianamente alcune regole buddhiste.

Tutti cerchiamo pace e armonia, perché è ciò che manca alla nostra vita.

Cambia il modo di veder le cose e vivi nella realtà

Non c’è niente che sia per sempre, cantavano gli Afterhours. Ogni giorno che passa tutto intorno a noi è destinato a cambiare e a trasformarsi. La vita non è una fotografia, ma un film. La vita è dinamica, non è statica. Diventare consapevoli del fatto che le cose e le persone intorno a noi e soprattutto noi stessi cambiamo ogni giorno, ci aiuta a vivere pienamente il presente e affrontare meglio i momenti della nostra vita, soprattutto quelli difficili.

Nulla è permanente, tutto è momentaneo, perché dunque preoccuparsi? Torna allo stesso ruscello. Ormai tutto sarà cambiato. Nulla rimane lo stesso. Sii paziente, e continua a tornare indietro. Basta solo qualche istante, e le foglie saranno sparite, lo sporco si sarà depositato e l’acqua sarà di nuovo pura.

Tutti noi siamo soliti rimuginare sul passato oppure essere eccessivamente preoccupati per il futuro. Questo però ci porta a non vivere il presente come dovremmo e le nostre vite nel frattempo vanno avanti senza che ce ne accorgiamo. Vivere nella realtà significa essere pienamente presenti nella nostra vita. Nelle grandi e nelle piccole cose. Qui e ora.

Il non attaccamento e la bellezza di ogni attimo

Accettando e non contrastando gli eventi, quando c’è da godere si gode e quando c’è da soffrire si soffre. Sopratutto quando si perde qualcosa, ricordarsi del “Non attaccamento”!  Tutto è transitorio, e i dispiaceri derivano dalla separazione dalle cose alle quali siamo affezionati, perché le vorremmo nostre per sempre. Quando le cose ci sono dobbiamo goderne appieno, e quando non ci sono più bisogna lasciarle andare.

Visto che la realtà è perennemente in trasformazione noi dobbiamo evitare di attaccarci alle cose. Credere che tutto rimanga uguale nel tempo, è un’illusione. La vita a volte ce lo dimostra in modo brutale.

Quindi, cosa vuol dire praticare il non attaccamento? Vivere in modo egoistico o amare in modo distaccato? No. Anzi. E’ proprio il contrario.

Rendersi conto che la nostra felicità non dipende da niente e da nessuno, che non è legata alla presenza o all’assenza di determinate cose o persone nella nostra vita, alle loro parole o alle loro azioni, ci porterà a non pretendere e non aspettarsi nulla in cambio dagli altri. Non avere aspettative, che sono la causa principale della nostra sofferenza, ci farà godere ciò che c’è e apprezzare mille volte più di prima la loro unicità e la loro bellezza. Ogni attimo diventerà unico e irripetibile.

Lo so, non avere sicurezze o punti di riferimento è terribile e non è per niente facile. Ma soltanto per colui che non può farne a meno: il bambino. Per l’adulto è diverso. L’adulto deve abbandonare il bisogno continuo di protezione e di sicurezza. E’ se stesso il suo punto fermo e la sua sicurezza. Credete che esistano cose irrinunciabili nella vita? Falso. Sono pochissime le cose davvero necessarie. E delle altre si può benissimo fare a meno.

Respira e osserva i tuoi pensieri

Non sono le circostanze esterne o la sfortuna a causare malessere e sofferenza ma sono le emozioni negative prodotte dal nostro pensiero. Siamo noi gli unici veri responsabili delle nostre azioni, negative o positive.

Quando non riusciamo ad ottenere quello che vogliamo, quando subiamo una delusione, quando ci nutriamo di grandi aspettative, stiamo creando in noi sofferenza. Per esempio, se pensiamo di essere dei falliti, di non avere le competenze o le qualità per fare qualcosa di speciale nella nostra vita, rischieremo di diventare quel pensiero. E da qui inizieremo a tormentarci e i nostri pensieri ci ossessioneranno.

L’osservazione distaccata, senza pregiudizio, invece, neutralizza questo pensiero, gli toglie carica emotiva, non gli permette di fissarsi nella memoria e di riprodursi. Controllare la nostra mente è la via per evitare che i nostri pensieri negativi mettano radici dentro di noi.

Osserva con distacco i tuoi pensieri come osservi con distacco il volo lontano degli uccelli nella pace della sera.

Possiamo giustificare i nostri fallimenti dando la colpa alle circostanze. Oppure possiamo scegliere di imparare da essi e trasformarli in energia positiva per realizzare i nostri sogni. Sta a noi decidere.

Ma solo assumendoci pienamente le nostre responsabilità saremo in grado di crescere. Prendiamocele queste responsabilità! Non facciamoci scoraggiare dagli eventi e soprattutto rivoluzioniamoci! La nostra vita può cambiare solo se riusciamo a cambiare noi stessi perché dentro di noi esistono già tutte le risorse per essere felici.

Abbiate il coraggio di essere liberi!

Il mondo intorno a noi cerca costantemente di trasformarci in QUALCUNO imponendo le sue aspettative su di noi. Per soddisfare tali aspettative, spendiamo tutte le nostre energie cercando di lasciare un segno o per impressionare ed ottenere l’approvazione della nostra famiglia, degli amici, della società.

Come possiamo essere felici in queste condizioni? Come possiamo essere liberi se non siamo noi stessi?

Tutti vorremmo essere liberi, giusto? Liberi di fare determinate scelte, liberi di fare il lavoro che ci piace, liberi di amare chi vogliamo. Ma poi in quanti hanno il coraggio di essere liberi? Quanti si assumono le responsabilità delle loro scelte?

La vera libertà nasce solo dalla nostra mente. Per essere veramente liberi è necessario essere se stessi, credere nelle proprie scelte e non lasciare mai la strada che abbiamo intrapreso.

Per essere felici bisogna avere il coraggio di essere liberi!

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