Napoli, mi sono innamorata di te!

Nei vicoli che fecero da animato sfondo al film L’Oro di Napoli, diretto da Vittorio De Sica, non si vedono più calare i panieri dai balconi e non si incontrano più le macchiette che popolarono le commedie di Eduardo De Filippo. Forse. Eppure, la vita dei napoletani trascorre ancora in questo modo, nella medesima atmosfera, nelle stesse strade e negli stessi quartieri che furono la culla della loro colorita inventiva e accorata poesia.

L’itinerario che vi propongo oggi si snoda tra i pittoreschi vicoli di Napoli e tra le sue chiassose piazze, impregnate di storia e di tradizione, dove il rumore si mescola ai colori della vita dei vecchi quartieri, creando atmosfere uniche ed indimenticabili.

Quartieri Spagnoli

Se cercate un impatto autentico e più diretto con questa città e con i suoi cittadini, non potete che iniziare il vostro itinerario dai Quartieri Spagnoli, il nucleo storico di Napoli, compreso tra Corso Vittorio Emanuele e Via Toledo.

Sorti durante la lunga dominazione spagnola della città, si caratterizzano per l’impianto a scacchiera che ospitava gli accampamenti delle guarnigioni militari. Nei secoli il rione si è poi sviluppato, fino a diventare una città nella città, e il quartiere della Napoli popolare per antonomasia.

La sua visita è un vero e proprio itinerario emozionale, ve lo assicuro. Tra le tappe fondamentali non dovete assolutamente perdervi le scale della Pedamentina, che dalla Certosa di San Martino, nel Vomero, scendono verso il centro di Napoli, offrendo tantissimi panorami suggestivi; il mercato della Pignasecca, il più noto mercato alimentare della città e Vico San Liborio, il famoso quartiere rievocato nel film Filumena Marturano.

Sono certa che vi state chiedendo: “Ma, non sono pericolosi i Quartieri Spagnoli?”. Non vi dirò di no. Ma non vi dirò neanche di sì. Anche se negli ultimi anni si è cercato di rivalutare e rendere più sicura la zona, così come accade in molte altre grandi città, è sempre raccomandabile adottare piccoli accorgimenti per evitare di rovinarsi la vacanza. Vi consiglio, quindi, di tenere la borsa a tracolla sempre chiusa, non ostentare oggetti preziosi o macchine fotografiche costose ed evitare il quartiere di sera. Ah, ma soprattutto, fate attenzione ai numerosi motorini che circolano! Questi sì, sono davvero pericolosi!

 

Nella scenografica Piazza Plebiscito

Lasciati i Quartieri Spagnoli, attraverso Via Toledo, raggiungete il centro monumentale della zona di Castel Nuovo, quello della scenografica Piazza Plebiscito, una delle più belle Piazze d’Italia che io abbia mai visto e sicuramente un simbolo indiscusso della città. Ad occupare la scena qui è il colonnato disposto ad emiciclo, che abbraccia la neoclassica Chiesa di San Francesco di Paola. La Basilica, edificata ad imitazione del Pantheon di Roma, si trova proprio al centro ed è l’elemento dominante del complesso. A chiudere la Piazza vi è il Palazzo Reale di Napoli.

Attraverso Via Toledo, incontrerete sulla destra la luminosa Galleria Umberto I, con l’imponente copertura di ferro e vetro e il pavimento in marmi policromi, sorella della Galleria Vittorio Emanuele di Milano. Sorella minore, diciamo. Si, perché nonostante i napoletani, ed in particolare il taxista che ci ha riaccompagnato in stazione, insistessero sul fatto che la loro sia molto più bella di quella milanese, a guardarle bene ragazzi, non c’è paragone. Andiamo… Comunque, da qui spostatevi nell’attigua Piazza Trieste e Trento, dove si affaccia il Teatro San Carlo che è uno dei più antichi operanti in Europa. Lasciata questa Piazza alle spalle, dirigetevi poi verso il mare, dove ad immergervi nella Napoli medioevale troverete l’imponente profilo del Maschio Angioino, che veglia la costa con le sue cinque torri e l’arco di trionfo che inquadra l’ingresso.

La pace delle chiese e dei conventi di Spaccanapoli

Terminata la visita della zona, spostatevi in quella più ad Est, Spaccanapoli. Spaccanapoli è il nome della strada che, dai Quartieri Spagnoli, conduce al quartiere di Forcella, tagliando in due, con una linea retta, la città di Napoli. Questa divisione si può vedere chiaramente da San Martino, nella parte più alta della città.

Spaccanapoli è una zona in cui si concentrano moltissime chiese e conventi. Tra tutti, i più noti sono la Chiesa e il Convento di Santa Chiara , al cui interno, sono sicura, il Chiostro Maiolicato delle Clarisse, vi lascerà a bocca aperta! Non lontano, in Via Francesco de Santis, si erge la Cappella Sansevero, un gioiello del patrimonio artistico internazionale. La Cappella custodisce, infatti, mirabili opere in cui il marmo appare una materia impalpabile, come il Cristo Velato del Sanmartino, il Disinganno di Francesco Queirolo e la Pudicizia di Corradini, ma anche enigmatiche presenze come le Macchine Anatomiche, poste in due teche, nella cavea sotterranea.

Il presepe è arte e passione: Via San Gregorio Armeno

Il massimo splendore dell’arte presepiale venne raggiunto a Napoli tra la fine del 1600 e l’inizio del 1700 quando divenne una vera e propria attività artistica, attraverso la ricostruzione minuziosa della vita della città nella quale entrarono a far parte i contadini ma anche i nobili, con i tipici costumi dell’epoca.

Attraversando Spaccanapoli vi imbatterete nella strada che i napoletani hanno deputato all’arte presepiale: Via San Gregorio Armeno, da sempre sede degli artigiani dediti alla lavorazione dell’argilla. E’ qui che già dal periodo greco si era soliti offrire una statuina di terracotta alla dea Demetra. Da secoli dunque, si rinnova un’arte popolare che racconta una storia di meraviglie e suggestione.

Il Duomo, Napoli Sotterranea e il culto delle Anima Pezzentelle

Nella zona più a Nord di Napoli, quella del Decumano Maggiore, si trova il Duomo. E’ tra le mura sacre di questa antica chiesa che ogni anno si compie il prodigio della liquefazione del sangue di San Gennaro.

Proseguendo in Via dei Tribunali, presso la chiesa di San Paolo Maggiore, la città racchiude un itinerario insolito e misterioso. Qui si trova, infatti, l’ingresso alla Napoli Sotterranea, che conduce a quaranta metri di profondità, attraverso un suggestivo percorso scavato nel tufo, nel sottosuolo di Napoli. Nato con la città e con essa cresciuto, svela la sua identità di vera e propria città parallela.

Quasi di fronte, nel Complesso di San Lorenzo Maggiore, si trova un’altra testimonianza, perfettamente conservata, di come la città sia cresciuta e si sia evoluta, attraverso strati di diverse costruzioni. Si tratta in questo caso della Napoli Sotterrata.

Tornati in superficie vale assolutamente la pena visitare la Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco, nota anche come “De ‘e cape ‘e morte“. Varcandone la soglia comincia un vero e proprio viaggio nella cultura napoletana tra arte, fede, vita e morte. Dalla piccola e bellissima Chiesa si scende nell’antico ipogeo che ospita ancora oggi l’affascinante culto delle anime del Purgatorio, o delle Anime Pezzentelle, rivolto a resti umani anonimi che diventano intermediari per invocazioni, preghiere e richieste di intercessioni. Tra le anime adottate dal popolo, la più celebre è quella della Principessa Lucia, a cui le donne affidano le loro richieste di grazia.

Fate un salto poi nell’interno barocco della vicina Chiesa di San Gregorio Armeno e poi spostatevi più a Nord, nella zona di Capodimonte, dove l’edilizia popolare si mescola alle Chiese e ai palazzi storici. Tra questi il Palazzo dello Spagnuolo in Via dei Vergini, nel rione Sanità, caratterizzato dalla scala a doppia rampa – detta ad ali di falco – e il Palazzo San Felice, in Via Sanità. Tra gli edifici religiosi da vedere vi consiglio la chiesa di San Giovanni a Carbonara e la Chiesa di Maria Santissima del Carmine, da cui si accede al suggestivo ossario del Cimitero delle Fontanelle. Le caverne ricavate nel tufo della collina di Materdei, già usate in antichità come ossario, raccolsero nell’800 i resti delle migliaia di vittime del colera che colpì Napoli nel 1836.

Il verde a Napoli: il Vomero

Napoli è ricca di giardini e parchi urbani, ma una tra le zone verdi più belle della città è quella collinare del Vomero, da sorvolare a bordo delle funicolari per godere dei panoramici scorci del Golfo. Tra gli edifici storici di questa zona spicca Castel Sant’Elmo, dal caratteristico impianto stellare a sei punte. La sua posizione privilegiata, le alte mura e il profondo fossato, realizzati scavando la massa tufacea della collina, fecero di questo maniero il fulcro del sistema difensivo entro il quale fu racchiusa la città.

Castel dell’Ovo, il più antico della città

Il nostro itinerario si conclude con l’approdo sull’azzurro lungomare, dove sembra emergere dall’acqua il castello più antico di Napoli, il Castel dell’Ovo. Oggi questa struttura ospita essenzialmente esposizioni e congressi. Presso la mole di tufo giallo della fortezza attrae i turisti il piccolo borgo marinaro, che ospita un piccolo porto turistico, trattorie e caffè.

 

 

Please follow and like us:

4 thoughts on “Napoli, mi sono innamorata di te!

  • Reply rosy 23 Marzo 2018 at 20:42

    Ecco quello che vi voleva, il prossimo mese vorrei visitare Napoli e non sapevo proprio da dove cominciare. Grazie ai tuoi consigli ora ho alcuni percorsi da cui cominciare. Ma secondo te in tre giorni si riesce a visitare le cose principali?

  • Reply Occhio allo Scatto 25 Marzo 2018 at 14:18

    Bellissima panoramica su Napoli. Nei quartieri spagnoli c’è anche la sedia della fertilità 😉

  • Reply Elias 25 Marzo 2018 at 18:14

    mi ha fatto lo stesso effetto… me ne sono innamorata perdutamente! Ti consiglio anche le catacombe di San Gaudioso e di San Gennaro.

  • Reply Giulia 26 Marzo 2018 at 11:49

    Non sono ancora mai stata a Napoli ma già leggendo il tuo post e vedendo le tue foto me ne sono innamorata anch’io!

Rispondi a Elias Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Vai alla barra degli strumenti